Un concept album in cui musica e fotografia si uniscono per narrare la contraddizioni dell’uomo: è “Figura”, il nuovo disco dei Mathì, in uscita l’11 aprile per l’etichetta partenopea Octopus Records.
Al centro del progetto i volti umani e le verità che nascondono: grazie alla collaborazione con la fotografa Michela Fabbrocino sono stati raccolti nove volti, e ad ognuno di essi è stata abbinata una storia, una canzone.
Colti nella loro realtà, a volte crudele, i personaggi delle storie presentano sempre delle giustificazioni, siano esse di natura sociale, religiosa, morale o semplicemente personale, il che porta ad un annullamento delle differenze tra bene e male.
Il risultato è un packaging originale, con una parte esterna realizzata attraverso cut cover (tratto distintivo delle produzioni Octopus Records), e un particolare booklet interno, composto da 9 scatti stampati su carta fotografica con i testi sul retro.
L'(in)quiescenza è un’energia celata da momentanea ed apparente quiete, pronta a cessare e ad esplodere, da un momento all’altro, come un vulcano in quiescenza.
Ogni essere conserva dentro di sé un’energia, un’ansia, un’inquietudine che a volte può esplodere in alcune comuni psicopatologie e somatizzazioni fisiche. E ogni energia non ben canalizzata esplode e a volte danneggia. La natura stessa possiede un vortice interiore che potrebbe venir fuori da un momento all’altro: si pensi alla “quiescenza” di un vulcano.
I saggi antichi, romani e greci, davano un’origine divina a certi stati d’inquietudine e a certe emozioni forti: se erano presi da livore distruttivo, allora Marte era andato a fargli visita; se il panico li terrorizzava, allora Pan (appunto il dio da cui etimologicamente viene fuori tale parola) era entrato dentro di loro e divinizzando il disturbo si divinizzavano a loro volta, facendo dell’uomo un essere sublime perchè degno di essere visitato dagli dei.
Il tema che trascina e porta avanti ora i lamenti, ora le sfuriate, ora il bisogno del cielo del personaggio di “(in)quiescenza” ha come base quest’ansia di esistere ormai somatizzata, che lo porterà ad un nuovo stato di conoscenza.